DIFENDIAMO IL BEIGUADALL’INDUSTRIA MINERARIA
L’area naturale del Monte Beigua (al centro della Liguria tra Genova e
Savona) è sotto attacco da parte di chi vorrebbe renderla una enorme
miniera.
La minaccia è dovuta dalla presenza di rutilo, un minerale da cui si
estrae il titanio, metallo molto richiesto dalle industrie soprattutto
per batterie di computer, smartphone e pannelli solari, nel sottosuolo
del Monte Tarinè.
La regione a fine febbraio ha autorizzato una società privata (CET) a
iniziare i sondaggi alla ricerca del titanio nell’area protetta. Se da
questa fase si passasse a quella attuativa ciò significherebbe
devastazione, inquinamento e malattie. Sarebbe un altro esempio di
sottrazione di uno spazio naturale e bellissimo dall’uso pubblico per il
lucro di privati senza scrupolo.
Si tratta di un progetto che rientra nel modello dell’estrattivismo
ovvero l’accaparramento di risorse per mano di grandi interessi privati,
nazionali ed esteri, Stato e finanza nelle sue varie declinazioni. È la
più attuale tendenza del capitalismo che globalizza i suoi profitti
condannando gli umani insieme a tutto il vivente allo sconvolgimento e
alla miseria, portando con sé disgregazione delle comunità locali,
militarizzazione dei territori e repressione violenta di ogni forma di
opposizione.
Proteggere l’area naturale del Beigua è un’urgenza, solo la
determinazione degli individui e l’autorganizzazione può mantenere la
nostra terra viva e incontaminata dall’inquinamento e dall’avidità.
Salvando noi stessi da rinuncia e passività.
Ne parliamo :
GIOVEDÌ 13 MAGGIO H 18.00
Presso Università Occupata
Corso Andrea Podestà 2 – Genova-