Sabato 25 marzo 2023 a Sainte-Soline, nel dipartimento delle Deux-Sèvres nella regione della Nuova Aquitania nell’Ovest della Francia, circa 30 000 persone si sono radunate per esprimere il loro rifiuto alla privatizzazione di immense riserve d’acqua e, in generale, il rifiuto verso l’agricoltura capitalista devastatrice. L’obiettivo della protesta era contrastare la costruzione di un mega-bacino idrico, un progetto voluto da una cooperativa di agro-industriali e sostenuto dal governo. La reazione della polizia alla manifestazione, chiamata da Les Soulèvements de la Terre e dalla Confederation Paysanne, è stata efferrata: 4’000 granate, tra assordanti, esplosive e lacrimogeni, lanciate sui manifestanti con oltre 250 feriti, di cui quattro con ferite gravi e una persona in condizioni gravissime.
Di seguito il comunicato delle persone solidali:
Dopo che lo scorso settembre il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato il “Tavolo Tecnico delle materie prime critiche”, nei giorni scorsi il ministro Adolfo Urso, nel corso di un’intervista a Repubblica, si è espresso nuovamente sulla tematica delle terre rare e del loro approvigionamento. Oltre a sostenere la necessità per l’Italia di sganciarsi dalla dipendenza dalla Cina in questo settore e avviare un nuovo piano di ricerca nazionale, considerando la disponibilità di almeno 15 minerali nel sottosuolo italiano, il ministro ha promesso una mappatura completa nel giro di pochi mesi, come fase preliminare per un nuovo ciclo di produzione estrattiva.
Di seguito come riportato da vari giornali:
https://www.genovatoday.it/green/miniera-titanio-parco-beigua.html
https://economiacircolare.com/materie-prime-critiche-mappa-europa-estrazioni/
https://www.startmag.it/smartcity/governo-terre-rare/
https://www.ohga.it/cosa-sono-le-terre-rare-i-minerali-preziosi-che-litalia-vuole-mappare/
Per approfondire il Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche:
Dopo che lo scorso maggio il TAR ligure aveva confermato il divieto di effettuare ricerche minerarie nell’area del monte Tarinè, la Cet – Compagnia Europea per il Titanio – è tornata alla carica, presentando a dicembre ’22, un ricorso, il terzo, e questa volta al Consiglio di Stato.
Non ci è dato al momento sapere quali siano le argomentazioni presentate dalla CET per tentare di ribaltare il divieto di ricerche, ma evidentemente non ha intenzione di rinunciare alle ispezioni geologiche sul Beigua nonostante l’assurdità del progetto.
Non è ancora, evidentemente, il momento di abbassare la guardia.
Contro la miniera al Beigua, contro ogni estrattivismo, contro la società digitale.
Notizie apparse sui media:
https://www.genova24.it/2022/12/titanio-del-beigua-la-societa-interessata-a-fare-ricerche-minerarie-ha-presentato-un-nuovo-ricorso-328690/
https://www.genovatoday.it/cronaca/titanio-beigua-ricorso-cet-consiglio-stato.html
http://www.parcobeigua.it/dettaglio.php?id=72586
https://www.geopop.it/in-italia-si-trova-uno-tra-i-piu-grandi-giacimenti-di-titanio-al-mondo-perche-non-viene-estratto/
Ciao!
il campeggio si svolgerà nei pressi di passo Cerusa (Parco del Beigua SV)
https://goo.gl/maps/eS5juip147uVwkbE8
per raggiungerlo:
in macchina:
uscita autostrada Genova Prà, proseguire verso Voltri, dopo 500 mt (nei pressi della stazione di Voltri) prendere il bivio per Mele-Turchino, proseguire lungo questa strada fino al bivio Masone-Faiallo prendere per Passo del Faiallo proseguire per circa 12 km, il campeggio sarà sulla tua destra.
a piedi:
dalla stazione di Genova Voltri prendere autobus 97 per Fiorino, scendere al capolinea prendere sentiero ++rosso seguire fino all’Alta Via (AV) e imboccarla in direzione ponente, questa si congiungerà con l’asfalto, il campeggio sarà sulla tua destra.
RICORDATEVI DI PORTARE SU ACQUA!
Venerdì 29
ore 11.00 inizio campeggio, allestimento del campo base
ore 13.00 pranzo condiviso
ore 17.30 chiacchiera di apertura e presentazione dell’opuscolo informativo sulla zona del Beigua e il progetto devastante che la minaccia.
a seguire cena vegana benefit per il tendone.
Sabato 30
ore 8.30 camminata attraverso i luoghi minacciati dalla costruzione della miniera, la camminata durerà circa 6 ore (AGILI!AGILI!)
pranzo al sacco
ore 18.00 presentazione dell’opuscolo
La guerra del sottosuolo. Il campo di battaglia delle materie prime
Lo sfruttamento delle materie prime costituisce forse uno degli aspetti materiali più crudi del potere a causa della devastazione che provoca, ed esso rivela allo stesso tempo, profondamente, i rapporti sociali che sono alla base di questa “marcia del progresso”. Queste pagine si focalizzano sull’aspetto più materiale del dominio, su alcuni dei suoi nervi scoperti, sulle radici attraverso cui scorrono le sostanze di cui si nutre per continuare ad espandersi e ad accrescere la sua potenza.
Quelle radici che penetrano profondamente nel ventre della terra, che sconvolgono il pianeta, l’intossicano, lo surriscaldano, lo devastano.
Innumerevoli esseri umani e non umani sono sacrificati ogni giorno – ridotti in schiavitù, avvelenati, uccisi da armi sempre più potenti e sofisticate – per il possesso di quegli elementi del sottosuolo attraverso i quali si è fabbricato un sistema di sfruttamento su scala mondiale. La macchina devastatrice è fortemente dipendente dal carbone, dal petrolio, dal gas, dai minerali… e ciò provoca non solamente guerre e conflitti e sanguinari, ma anche lotte e rivolte ai quattro angoli del pianeta.
a seguire cena vegana benefit per il tendone.
Domenica 31
ore 10.00 confronto su prospettive e proposte di lotta all’estrattivismo e al mondo che lo produce
a seguire pranzo condiviso e smontaggio del campeggio.
____________________________________________________________
La tre giorni di campeggio si svolgerà nell’area del Parco del Beigua, il luogo preciso verrà comunicato venerdì mattina sul blog: delcoloredellaterra.noglogs.org o sul canale telegram: delcoloredellaterra, se vuoi ricevere le indicazioni precise puoi scrivere alla mail delcoloredellaterra@anche.no
All’interno del campeggio sarà presente una cucina autogestita, ci sarà la possibilità condividere la cucina da campo, ognuno provvederà ai propri pranzi mentre le cene saranno benefit per l’acquisto del tendone utile per proseguire anche durante le stagioni più fredde incontri e presidi.
Per chi le possiede portate bussola e cartine del parco del Beigua utili per la camminata del sabato.
Portatevi le stoviglie e il bicchiere, non avremo nulla di monouso, cerchiamo di non essere impattanti per l’ambiente, riduciamo la spazzatura al minimo.
Portati la tenda e tutto il necessario per campeggiare tre giorni, la zona è raggiungibile in auto/furgone.
Spazio per distro e autoproduzioni (portati il tavolo).
per ulteriori info, proposte e suggerimenti: delcoloredellaterra@anche.no
NO MINIERE NÉ SUL BEIGUA NÉ ALTROVE!
CI VEDIAMO IN MONTAGNA!
Torniamo sui monti, con tre giorni di campeggio, per incontrarci e condividere esperienze e proposte di lotta all’estrattivismo e al sistema che lo produce.
Negli ultimi mesi la regione Lazio ha ricevuto diverse richieste di ricerca per possibili progetti di estrazione del litio nelle regioni dell’Alto Lazio. Non si tratterebbe di nuovi scavi ma di sfruttare pozzi già esistenti, scavati da ENI a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Proponiamo qui di seguito una veloce rassegna stampa di quanto uscito recentemente sui media locali e nazionali, che riportano cifre e aggiornamenti sullo stato dei progetti, mancando per contro -immancabilmente- di una minima analisi critica che si scosti dal mantra (o “specchietto per le allodole”) della transizione energetica e di quanto finalmente anche nel Belpaese ci sia una “risorsa” mineraria da vendere alle multinazionali, per sentirsi importanti nello scacchiere energetico globale.
Le aziende che al momento hanno innoltrato le richieste sono la società tedesca Vulcan Energy Resources e l’italo-australiana Energia Mineral Italia, che fa riferimento alla multinazionale Altamin, già presente in Italia con il Progetto di Gorno (per il riavvio della miniera di piombo e zinco in Lombardia) e un piano per la ricerca di cobalto in Piemonte a Usseglio. Quest’ultima, per il proseguimento delle sue ricerche, ha ottenunto l’esenzione dall’obbligo di sottoporsi ad una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Rassegna Stampa:
– https://www.auto21.net/2022/01/25/vulcan-ottiene-i-permessi-per-valutare-lestrazione-diretta-di-litio-nel-lazio/
– https://www.ilnuovomagazine.com/a-campagnano-e-anguillara-parte-la-caccia-al-litio-loro-bianco/
– https://www.orticaweb.it/lago-di-bracciano-e-partita-la-caccia-al-litio-sul-territorio/
– https://notizie.lazio.it/2022/06/13/litio-a-roma-e-caccia-alloro-bianco-giacimenti-a-nord-della-capitale-ora-si-comincia-a-scavare-11/
– https://www.vignaclarablog.it/20220426104990/una-possibile-miniera-di-litio-fra-cesano-e-campagnano/
– https://www.ilsole24ore.com/art/l-australiana-altamin-caccia-litio-pozzi-campagne-lazio-AEnre5YB
– https://www.ilnuovomagazine.com/a-campagnano-e-anguillara-parte-la-caccia-al-litio-loro-bianco/
– https://quifinanza.it/economia/video/corsa-litio-italia-giacimento-roma-oro-bianco/651553/
– https://www.lamiacittanews.it/giacimenti-di-litio-nelle-campagne-laziali-e-caccia-alloro-bianco/
– https://www.startmag.it/energia/ecco-le-aziende-estere-che-cercano-litio-in-italia/
– https://www.ilmessaggero.it/viterbo/litio_acqua_nepi_tesoro_arrivano_i_sondaggi_in_profondita-6678996.html
– https://www.ilmessaggero.it/viterbo/litio_ricerche_sottosuolo_viterbo_la_proposta_di_societa_australiana-6732852.html
– https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/ALTAMIN-LIMITED-38908851/attualita/Altamin-Limited-fornisce-un-aggiornamento-dei-permessi-per-applicazioni-di-litio-in-salamoia-40304373/
Il 27 maggio 2022 il TAR della Liguria ha emesso una sentenza rispetto a 3 ricorsi diversi tra loro che riguardavano il progetto di ricerca di Titanio nell’area del Monte Tarinè. In sostanza: viene accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste che chiedevano l’estenzione del divieto di estrazione anche alla Zona speciale di conservazione (Zsc) contigua all’area del Parco Naturale Regionale; viene respinto il ricorso della C.E.T. rispetto ai limiti imposti dalla Regione Liguria; viene rigettato il ricorso dei comuni coinvolti che chiedevano l’estensione del divieto anche fuori le zone protette. Quindi, di fatto, la C.E.T è ora autorizzata a continuare le sue esplorazioni geologiche ma solo su una porzione di territorio che equivarrebbe al 39% di quanto inizialmente ottenuto.
https://www.genova24.it/2022/05/titanio-del-beigua-tar-ferma-la-ricerca-nelle-zone-protette-via-libera-per-gli-altri-183-ettari-305777/
https://www.ansa.it/liguria/notizie/2022/05/27/ricerca-titanio-del-beigua-tar-accoglie-ricorso-ambientalisti_c0160d32-3499-4378-b38e-8c178674a663.html
https://www.ivg.it/2022/05/titanio-sul-beigua-il-tar-respinge-ricorso-di-cet-e-regione-illegittimo-il-permesso-di-ricerca-mineraria/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/31/liguria-stop-alla-ricerca-del-titanio-nella-zona-protetta-ai-confini-del-parco-il-tar-annulla-il-permesso-della-giunta-toti-incomprensibile/6610020/
di seguito un contributo apparso su Avis de tempetes #49, gennaio ’22, tradotto da finimondo.org
Un opuscolo sulle lotte contro i progetti di miniere di litio e altri minerali nel nord del Portogallo e in Galizia.
L’era del Capita-litio. Note sull’ondata estrattivista il Portogallo (e non solo)
Il riaccendersi dell’interesse per il giacimento di titanio sul Beigua è riconducibile alla politica europea, sancita dal Green Deal del 2019, che si propone di dare nuovo impulso all’estrazione mineraria nell’Eurozona e diminuire la dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime. La transizione ecologica, che punta ad una sempre maggiore digitalizzazione e ad un continuo progresso tecnologico, necessita di numerose materie prime che sono state definite critiche per l’alto valore economico che rivestono e per la difficoltà nel reperirle. Materiali come il titanio e il litio sono entrati dal 2020 nella lista delle materie prime critiche stilata dall’Unione Europea, poiché necessari nei settori in espansione della robotica, mobilità elettrica, industria militare, spaziale e farmaceutica. Il traguardo delle zero emissioni nel 2050 e di una politica economica più attenta alla conservazione ambientale nasconde in realtà l’espansione di settori estrattivi ad alto impatto, che causano la devastazione, l’inquinamento e la degradazione dei territori interessati. La retorica riguardante l’economia sostenibile, portata avanti da istituzioni e aziende private, serve soltanto a mascherare sotto una patina “green” progetti estrattivi e distruttivi che rispondo alla logica del profitto sia che si tratti di carbon-fossili, sia che si tratti dei nuovi materiali utili alla “svolta ecologica”. L’estrazione di materie prime non fa che aumentare e le innovazioni in questo campo non diminuiscono la quantità di materiale necessario, ma affinano le tecniche estrattive per raggiungere giacimenti nuovi e utilizzare un numero maggiore di materiali. I nuovi usi si sommano quindi ai vecchi senza sostituirli, negli ultimi trent’anni siamo passati da 20 metalli di grande utilizzazione a più di 60. Ogni anno sono estratti oltre 70 miliardi di tonnellate di materiale per produrre un valore economico.
La cosiddetta transizione ecologica continua a implicare quindi l’estrazione massiva di risorse naturali non rinnovabili e per quanto visto sin ora, richiederà l’utilizzo di quantità senza precedenti di materie prime. Questo spiega perché l’interesse minerario si sia risvegliato anche in Europa dove progetti di estrazione mineraria, riguardanti soprattutto rame, nichel, litio e terre rare, sono in fase di sviluppo in paesi come Finlandia, Svezia, Irlanda del Nord, ma anche in zone della Spagna, Germania, Serbia, Finlandia e Italia. L’estrattivismo di certo non è una novità per i paesi del sud del mondo che da decenni vengono devastati da miniere e infrastrutture atte all’estrazione di materie prime utilizzate per mandare avanti la società del consumo in cui viviamo. Le immagini delle miniere di litio nel deserto di Atacama in Cile, delle miniere di Cobalto nella Repubblica Democratica del Congo o quelle di terre rare in Sud Africa, ci danno un’idea di quale sia il prezzo da pagare in termini di impatto ambientale, inquinamento e peggioramento delle condizioni di vita umane e animali, per la continua produzione di nuove tecnologie nel campo dell’informatica, dell’industria militare ed in generale quali siano le condizioni che permettono il modello di produzione e accumulazione capitalista in cui viviamo. Se la costruzione di un progetto estrattivo in Europa ha di per sé effetti devastanti, la situazione è ancora più disastrosa in paesi dove non viene rispettata alcun tipo di norma per la salvaguardia dei territori e dove la manodopera, spesso minorile, ha un costo bassissimo e non gode di alcuna tutela.
Il modello capitalista è strutturalmente dipendente dall’acquisizione di sempre maggiori quantità di materie prime di qualsiasi tipo. Opporsi alla costruzione della miniera sul Beigua, come alla attuazione di qualsiasi progetto estrattivo, non può prescindere da una più ampia critica al modello di produzione e accumulazione capitalista, all’idea di continuo progresso e innovazione tecnologica e allo stile di vita consumistico della società occidentale. Opporsi a questo modello significa sovvertire la logica secondo cui il profitto e il progresso siano la base e il fine dell’organizzazione economica a discapito della conservazione ambientale e del benessere degli esseri viventi. Rimettere al centro la vita significa mettere in discussione la produzione sfrenata, l’obsolescenza programmata che la favorisce, la continua innovazione tecnologica e digitale e l’elevatissimo consumo energetico.
Le materie prime che in questo momento rivestono il maggior interesse economico sono appunto quelle legate alla costruzione di apparecchi tecnologici sempre più sofisticati e alla transizione energetica. Le terre rare, il nichel, il cobalto, il litio, il titanio, lo stronzio sono solo alcune delle materie prime critiche ad alta richiesta che presentano alta pericolosità nella fase di estrazione, sia per l’incolumità dei lavoratori sia per l’inquinamento ambientale. Molto spesso l’accumulazione di materie prime non risponde ad un’esigenza di utilizzo immediato ma alla creazione di enormi riserve soprattutto indirizzate all’industria militare. Il comparto della difesa, più chiaramente definibile come la produzione di armi da guerra, strettamente legato a quello della robotica, impegnato nella costruzione di droni, sistemi di controllo e repressione, risponde a fini contrari al benessere e alla libertà degli esseri umani e va rifiutato drasticamente. La sovrapproduzione di apparecchi digitali e la continua innovazione in questo campo non è sostenibile né indispensabile considerati i costi necessari a portarla avanti. Prendendo in considerazione il caso specifico del Titanio, le enormi quantità di materiale che si ricaverebbero dal giacimento del Beigua sarebbero impiegate principalmente nella costruzione di aerei militari, batterie elettriche e nel campo dell’industria farmaceutica, non esente da logiche lobbystiche e di accumulazione di profitto. Scagliarsi contro il modello estrattivista e rifiutare la costruzione di nuove miniere significa negare la necessità dello sfruttamento del suolo ai fini produttivi e contrapporre un modello di sostentamento e sopravvivenza diverso da quello capitalista.
No miniere, né qui né altrove.